Un mondo più equo comincia dall’istruzione. Ecco perché abbiamo instaurato partnership per estendere l’accesso allo studio in oltre 100 Paesi e territori, sostenere chi insegna, creare opportunità di apprendimento extra-scolastico e combattere ogni discriminazione. Più sono le opportunità di imparare, più modi abbiamo per realizzare il nostro potenziale.
L’istruzione spinge chi impara, chi è leader, chi crea, le comunità, chiunque verso nuovi orizzonti.
Santa Fe Creative Coding Initiative, Santa Fe, Stati Uniti
National Coalition of 100 Black Women, Inc., Atlanta, Stati Uniti
Rutgers University-Newark
(G)eneration Code, Newark, Stati Uniti
Tennessee State University HBCU C2, Accra, Ghana
Enactus, Monterrey, Messico
Aiutiamo chi insegna a far crescere l’istruzione.
Vogliamo che ogni insegnante sia in grado di coinvolgere e ispirare chi studia. Per questo lavoriamo a stretto contatto con loro, mettendo a disposizione percorsi formativi, tutor e risorse didattiche per la loro crescita professionale.
il codice. Per programmare
anche il futuro.
Spiegare come insegnare il codice. Per programmare anche il futuro.
Prima di diventare docente al Miami Dade College, Eduardo Salcedo ha coltivato la propria passione per l’istruzione, la tecnologia e le persone studiando tecnologie dell’informazione e lavorando come data scientist.
Per dare un contributo ancora maggiore, nel 2022 Salcedo si è iscritto a un corso per docenti dedicato all’insegnamento del coding. Il programma è nato dalla collaborazione tra Miami Dade College, National Coalition of Certification Centers (NC3) e Apple Community Education Initiative, e ha l’obiettivo di insegnare come dare a ogni studente gli strumenti per acquisire professionalità nel lavoro, attraverso corsi, esperienze formative e certificazioni.
A partire dal 2020, a Miami si è registrato un incremento significativo dell’offerta di posti di lavoro nel settore tecnologico, e il Miami Dade College offre la formazione giusta per rispondere a questa domanda. Chi frequenta spesso proviene da contesti eterogenei e ha background migratori: l’istituto aiuta ogni persona ad acquisire le competenze necessarie per inserirsi con successo nel mercato del lavoro, e grazie alla partnership con NC3 il corpo docente del College continua ad arricchirsi di professionisti come Salcedo.
“Il nostro obiettivo? Il bilinguismo. Ma con i linguaggi di programmazione” dichiara Salcedo.
L’apprendimento peer-to-peer è un elemento fondamentale del programma di NC3. Nelle due settimane di corso anche chi ha poca esperienza può ottenere la certificazione necessaria per guidare altre persone nell’insegnamento del coding. Il programma si basa su materiali didattici creati da Apple con il linguaggio di programmazione Swift e consente a coloro che non hanno conoscenze pregresse di imparare a programmare, creare un prototipo di app e, a loro volta, trasmettere le competenze acquisite.
“Fare formazione a chi è già docente è molto diverso da insegnare a ragazzi e ragazze” afferma Salcedo. “Iniziamo ponendoci domande del tipo: ‘Come dobbiamo rivolgerci a chi non sa nulla di programmazione?’ oppure ‘Come spieghi un concetto a una persona che non ha mai toccato un Mac prima d’ora?’ Ci concentriamo sulle strategie migliori per consentire loro di insegnare con successo.”
Oggi Salcedo è Master Instructor presso NC3 e conduce sessioni formative in presenza rivolte a docenti di altre istituzioni educative e realtà no profit. Ben il 96% dei docenti che partecipano al suo corso ottiene la certificazione.
Luis Napoles è uno degli studenti a cui il corso di programmazione di Salcedo presso il Miami Dade College ha cambiato la vita. Dopo soli sei mesi dal trasferimento di Luis da Cuba negli Stati Uniti, l’app che ha creato, On Watch, è stata inserita in una presentazione del programma. Questo ha dato una svolta alla sua nuova avventura negli Stati Uniti e ai suoi obiettivi di carriera, e ora Luis lavora a tempo pieno come informatico a Miami, dove applica quanto appreso nel corso Apple Swift.
L’importanza del programma però va ben oltre i voti e le nuove competenze: NC3 ha creato una vera comunità di docenti in tutto il Paese.
Molti partecipanti collaborano al miglioramento del corso e dei metodi di insegnamento, e la comunità è in rapida espansione. Il Miami Dade College fa parte del Global Hispanic Serving Institution (HSI) Equity Innovation Hub e funge da Regional Equity Innovation Hub, un’iniziativa sostenuta da Apple in collaborazione con la California State University, Northridge. Grazie a questi riconoscimenti, e ai significativi investimenti da parte di Apple, Salcedo e il Miami Dade College possono diventare un punto di riferimento per altri istituti a servizio della comunità ispanica (HSI) interessati a preparare studenti e studentesse a eccellere nelle carriere più richieste nel settore tecnologico.
“In circa due anni di collaborazione con NC3 ho già visto quasi 50 docenti cambiare la vita di chi studia con loro, grazie alle competenze che insegnano e che sono immediatamente spendibili nel mondo del lavoro” afferma Salcedo.
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Spianare la strada verso un’istruzione inclusiva.
Jordyn Zimmerman, a cui venne diagnosticato l’autismo in tenera età, era piena di pensieri e idee, ma fino all’età di 18 anni faticava a esprimerli. Poi, grazie a un team di sostenitori, ha potuto accedere a iPad e alle app di comunicazione. Questi strumenti le hanno permesso di iniziare a trasmettere le sue conoscenze, esprimere la sua curiosità e farsi portavoce dei suoi diritti e bisogni. Nel promuovere l’uso di strumenti di comunicazione avanzati per sé e coloro che non comunicano oralmente, Zimmerman sottolinea spesso che l’assenza di parola non implica necessariamente l’assenza di linguaggio.
Zimmerman ha conseguito una laurea triennale in Education Policy presso l’Ohio University, dove ha anche lavorato per rendere l’università più inclusiva, e una laurea magistrale in Education presso il Boston College. Attualmente sta conseguendo una laurea aggiuntiva anche in Business Administration.
Grazie alle sue esperienze nel campo dell’istruzione, ha preso coscienza delle disuguaglianze e delle ingiustizie affrontate dalle persone con disabilità e ha deciso di estendere il suo impegno a beneficio della comunità, iniziando a confrontarsi con altre persone su sistemi e strutture che causano disuguaglianza. Oggi, attraverso il suo impegno nelle politiche educative e varie partnership, continua ad abbattere le barriere per favorire un accesso più inclusivo all’istruzione.
I suoi risultati l’hanno condotta a ricoprire la carica di presidente del consiglio di amministrazione dell’organizzazione no profit CommunicationFIRST e a far parte dello U.S. President’s Committee for People with Intellectual Disabilities (PCPID). In questa veste collabora con agenzie governative per identificare ostacoli e opportunità, influenzare le politiche e promuovere iniziative che sostengano l’inclusione e l’accessibilità delle persone con disabilità.
“È davvero straordinario poter contribuire a cambiare le cose. Naturalmente è un percorso in continua evoluzione e non ho tutte le soluzioni, ma poter avviare dialoghi che portino a ridurre le barriere attraverso politiche o collaborazioni è già un grande risultato” afferma Zimmerman.
Il lavoro di Zimmerman ruota attorno all’accessibilità e all’inclusione, ossia l’accesso a esperienze e prodotti fruibili e da cui tutte le persone possano imparare. L’accessibilità è parte integrante dell’inclusione, ma da sola non basta. “Per promuovere un’autentica inclusione, gli strumenti tecnologici da soli non bastano. Serve anche un supporto fisico o digitale, per far sì che le persone con disabilità siano libere di vivere i propri ambienti con dignità, rispetto e autonomia” aggiunge Zimmerman.
In qualità di responsabile della strategia di prodotto per il Nora Project, è co-ideatrice di programmi che forniscono a docenti e studenti strumenti per affrontare le pratiche di esclusione, e un framework per fare valutazioni e ricerca, per collaborare e per abbattere le barriere all’inclusione. Questi strumenti consentono di generare idee, definire collettivamente le sfide relative all’accesso, e identificare soluzioni innovative per la progettazione e l’implementazione.
“Formare altre persone ci fa ragionare come comunità e favorisce approcci più innovativi alla risoluzione dei problemi” afferma Zimmerman, che aggiunge: “A sua volta, ciò permette a tutte le persone di partecipare attivamente al cambiamento.”
Nell’ambito della community Apple Distinguished Educator (ADE), un gruppo di docenti visionari che rivoluziona l’insegnamento e l’apprendimento con la tecnologia Apple, Zimmerman esercita una leadership in grado di ispirare ogni collega, assicurando a chi insegna l’accesso a strategie didattiche e di apprendimento innovative per studenti con disabilità.
Suo è anche il merito di aver cambiato il modo in cui i membri della community ADE si approcciano alla tecnologia accessibile in classe. Zimmerman è una presentatrice formidabile e condivide risorse sull’Apple Education Community, un hub professionale online per chi insegna e usa la tecnologia Apple, inclusi programmi che integrano i principi del design inclusivo. Grazie al suo lavoro, altri docenti possono accedere a nuove opportunità per modificare ciò che crea esclusione.
“Sono davvero onorata di far parte di un contesto con un numero così alto di docenti. E di avere un impatto positivo sulla vita delle persone.”
Leggi l’articolo di Zimmerman nel Forum Apple Education Community
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Imparare l’inglese imparando a programmare
Per molte persone immigrate e rifugiate in America, integrarsi in una nuova comunità può essere un’esperienza molto complessa. Spesso le barriere linguistiche sono un ostacolo difficile da abbattere, soprattutto per chi cerca un impiego o vuole proseguire gli studi.
In Idaho, il progetto Onramp si impegna a sviluppare la forza lavoro locale, offrendo programmi di formazione per il corpo docente e moltiplicando le opportunità per chi studia. Il programma è attivo in tutto lo stato ed è frutto di una partnership tra Apple, la Boise State University, la Idaho Digital Learning Alliance e il College of Western Idaho (CWI). Per chi insegna al CWI, come Sarah Strickley, aiutare le persone immigrate e rifugiate a comunicare meglio in inglese significa aiutarle a sentirsi parte delle comunità in cui vivono e ad acquisire gli strumenti per cambiare la propria vita. “Per raggiungere l’equità, dobbiamo formare leader che rispecchino il mondo che vogliamo” afferma Strickley.
Il programma del CWI per chi studia l’inglese come seconda lingua offre corsi gratuiti di inglese e di sviluppo delle competenze digitali. Grazie al sostegno del team della Community Education Initiative di Apple, il programma include le lezioni del corso “Creatività per tutti”, un’introduzione allo sviluppo di app con linguaggio Swift, e i dispositivi per promuovere l’apprendimento di competenze digitali.
Strickley insegna inglese da oltre 10 anni e ha progettato un corso che favorisce l’apprendimento della lingua attraverso il coding e viceversa. Lavora con oltre 150 studenti, da 30 Paesi, che complessivamente parlano più di 31 lingue.
I livelli di istruzione e di esperienza con la tecnologia sono molto vari: c’è chi non ha mai usato prima un iPad e chi ha certificazioni avanzate ottenute nel Paese d’origine. Cosa hanno in comune queste persone è la barriera linguistica che limita le potenziali opportunità di lavoro. Strickley spiega che “l’obiettivo è creare un programma sostenibile e accessibile a persone con qualsiasi grado di istruzione”. Il suo approccio all’insegnamento della lingua e del coding valorizza i punti di forza e le abilità di ogni studente.
“Intrecciare creatività, senso di comunità e coding è una formula magica, perché la tecnologia riesce a colmare il divario educativo e linguistico tra le persone” afferma Strickley.
Strickley ritiene che la creatività sia fondamentale per avvicinare le persone alle loro comunità. Nelle sue lezioni usa il Challenge Based Learning, un approccio che prevede l’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale. E per molti partecipanti, spesso questi progetti diventano la prima occasione di interazione con la comunità. Imparano attivamente a relazionarsi e a trovare soluzioni creative, e al contempo acquisiscono sicurezza e sviluppano un capitale sociale prezioso.
Le persone immigrate e rifugiate spesso arrivano in Idaho senza poter contare su una rete di supporto, e il lavoro di Strickley con il CWI consente loro di far sentire la propria voce e ritagliarsi uno spazio nel luogo che ora considerano la loro nuova casa.
“Ogni persona è fatta di conoscenze, indipendentemente dalla lingua, dall’accento, dal passato o dalle circostanze” dice Strickley. “E l’istruzione ci aiuta a condividere queste conoscenze l’uno con l’altra per arrivare a una maggiore comprensione.” A suo avviso, la tecnologia è una forza che mette tutti sullo stesso piano. Con i dispositivi adatti e le giuste competenze informatiche, ogni persona ha il potenziale per trovare la propria strada, o addirittura crearla.
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Comunità in crescita.
C’è un detto: il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa, il secondo momento migliore è oggi. A Birmingham, Alabama, Ed Farm ha l’obiettivo di seminare e coltivare competenze digitali e talenti in campo tecnologico per molto tempo. A inizio 2020 Apple ha collaborato con il distretto scolastico Birmingham City Schools, la Alabama Power Foundation e TechAlabama per lanciare il progetto Ed Farm, con l’obiettivo di promuovere l’equità nell’istruzione e sviluppare la forza lavoro di domani. E in effetti questo ecosistema didattico focalizzato sulla comunità ha ampliato la platea di coloro che hanno accesso a opportunità e tecnologie.
Le persone che vivono nella zona di Birmingham, di qualunque età, possono partecipare a Ed Farm in vari modi. Il programma Teacher Fellows, con il supporto del team di Apple Professional Learning Specialist, forma chi insegna e vuole innovare la didattica offrendo aiuto per l’integrazione dei moduli “Programmare è per tutti” di Apple nelle lezioni. Student Fellows, invece, permette a studenti e studentesse delle scuole medie e superiori di acquisire competenze digitali attraverso il Challenge Based Learning, un approccio che prevede l’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale. E poi c’è Pathways to Tech, un corso gratuito sul linguaggio di programmazione Swift di Apple, che aiuta a ottenere una certificazione professionale. Ed Farm ha un legame speciale con Birmingham, perché la comunità non si limita a fruire del programma: l’ha voluto e lo sostiene, con l’obiettivo di reinventare l’istruzione attraverso la tecnologia.
“Non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo. Se non impari, non cresci” dice Nikia Hackworth, che partecipa al programma Pathways to Tech.
Pathways to Tech ha cambiato la vita di Nikia e della sua famiglia. Dopo una lunga carriera nel settore finanziario, Nikia ha saputo di Ed Farm tramite i social network e si è incuriosita. “Fa sempre bene imparare qualcosa di nuovo” dice pensando alla sua esperienza con Pathways to Tech e a come le ha permesso di conoscere meglio il mondo del coding e della tecnologia. In seguito, ha sfruttato le sue competenze digitali per cambiare lavoro e diventare business analyst. Nel suo ruolo non deve scrivere codice, ma deve saperlo interpretare per agire da tramite fra i team informatici e quelli commerciali.
Ed Farm non si limita a insegnare a scrivere codice, ma dimostra che il settore tecnologico offre un’ampia gamma di opportunità: si può creare un prodotto, diventare project manager o consulenti aziendali come Nikia Hackworth, o ancora scegliere tante altre strade. Nikia sostiene fermamente che “l’istruzione aiuta a crescere: più sai e più cresci”.
Ed Farm è un partner didattico digitale per le comunità e il suo impatto si estende dalla scuola primaria e secondaria fino all’università e al mondo del lavoro, contribuendo a trasformare Birmingham in una sorta di seconda Silicon Valley. Questa partnership apre opportunità che chi risiede a Birmingham forse non sapeva nemmeno di avere e dà nuove possibilità di crescita individuale. Secondo Hackworth, “per crescere dobbiamo uscire dal nostro piccolo giardino e spostarci in un campo più fertile dove potremo prosperare e diventare l’albero più grande che si possa immaginare”.
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Creatività e innovazione: due grandi compagne di classe.
A Hollyhill, un sobborgo nei dintorni di Cork in Irlanda, c’è la sede centrale europea di Apple. Qui si trova anche il Terence MacSwiney Community College, un istituto del Cork Education and Training Board per studenti dai 12 ai 18 anni, che nel 2015 ha avviato una partnership con Apple.
Un team formato da personale volontario Apple ha iniziato a lavorare con il corpo docente per integrare nel piano didattico i corsi “Programmare è per tutti” e “Creatività per tutti”, pensati per dare ancora più stimoli a ragazzi e ragazze attraverso il coding e le attività creative. Inoltre, Apple ha fornito la tecnologia e i fondi necessari per avviare anche laboratori pratici.
La partnership si è rivelata molto positiva per la comunità. Studenti e studentesse del Terence MacSwiney hanno potuto conoscere le novità in ambito tecnologico e creativo, e lavorare a stretto contatto con il team Apple, scoprendo professioni di cui ignoravano l’esistenza. “Nella nostra scuola sono arrivate persone molto interessanti e competenti, in grado di aprire la mente di ragazzi e ragazze verso nuovi sogni” spiega Eva Corbett, docente presso il Terence MacSwiney.
“Molti studenti e studentesse non pensano di avere un lato creativo finché non partecipano alle lezioni del programma ‘Creatività per tutti’. Iniziano disegnando sull’iPad e finiscono per scoprire un mondo di cose nuove” afferma Corbett.
Corbett, che utilizza i programmi Apple nei propri corsi, ha visto con i suoi occhi gli effetti della partnership e ora è testimone di tante storie di successo. Per esempio, una classe del corso “Programmare è per tutti” ha sviluppato il prototipo di un’app chiamata Food Fund. “L’app era concepita per gestire un progetto sociale, anche questo creato dalla classe, volto a ridurre lo spreco alimentare nelle scuole locali ridistribuendo il cibo all’ente di beneficienza Penny Dinners, cercando anche di sensibilizzare la comunità su questo tema” racconta Corbett.
Corbett ricorda anche un gruppo di ragazze che ha scritto una canzone originale, “Live Out Loud”, nell’ambito del programma “Creatività per tutti”. Il brano era straordinario, tanto che è stato scelto per una campagna nazionale governativa a favore della comunità di giovani LGBTI+. Ora il gruppo usa GarageBand e iMovie per produrre musica e video. “Tutto questo avrà di certo un impatto sul loro futuro, perché darà loro il coraggio di sperimentare” dice Corbett.
La partnership con Apple ha aperto le porte del Terence MacSwiney Community College a una cultura fatta di innovazione e creatività. È l’opinione di Corbett, che aggiunge: “Molti studenti e studentesse non sanno di avere un lato creativo finché non partecipano alle lezioni del programma ‘Creatività per tutti’. Iniziano disegnando sull’iPad e finiscono per scoprire un mondo di cose nuove.”
Diamo a chi studia
oggi
gli strumenti per il domani.
Offriamo a persone di ogni età programmi per sviluppare creatività e competenze, insieme a esperienze pratiche che le preparino alle loro carriere di domani.
Creare fiducia. Creando app.
La Rutgers University-Newark ha una comunità studentesca con caratteristiche uniche, e chi vi insegna concorda sul fatto che per aiutare ragazzi e ragazze a entrare all’università e a laurearsi è fondamentale coinvolgerli già durante gli anni delle scuole superiori. E concorda anche su come fare: una delle chiavi per il successo è il coding.
Per contribuire a colmare il divario tra scuole superiori e università, la dirigenza universitaria ha ideato un campo estivo di sette settimane chiamato (G)eneration Code. Il programma, diretto dall’ex rettrice Sherri Butterfield e sviluppato insieme al Prime Factors Learning Lab, persegue un approccio integrato alla formazione giovanile. Prime Factors è un’organizzazione no profit fondata da Elliot Ikheloa, originario di Newark e laureato ad Harvard, insieme agli amici d’infanzia Emmanuel Larose e Daniel Gadabor. Il gruppo di amici ha dato vita all’organizzazione per restituire qualcosa alla comunità, e collabora con la Rutgers University-Newark per aiutare chi studia alle scuole superiori locali a realizzare le proprie ambizioni future.
Studenti e studentesse imparano a scrivere codice seguendo il corso sviluppato da Apple e, mediante il linguaggio di programmazione Swift su Mac e iPad, creano un’app perfettamente operativa in sette settimane. Inoltre, partecipano ad attività pratiche di team building come l’arrampicata e i laboratori artistici, e hanno persino progettato un murale esposto all’interno del campus.
Apple sostiene il programma fornendo Mac e iPad, e mettendo in contatto chi studia con dipendenti Apple di vari dipartimenti, per dimostrare che in un mondo tecnologico in continua evoluzione ci sono opportunità per tutti. Apple offre anche borse di studio e occasioni di sviluppo professionale all’interno della rete Community Education Initiative per approfondire lo sviluppo di app e il coding con Swift.
Muhammed Fakunmoju, studente della Rutgers University-Newark, ha partecipato a (G)eneration Code durante il terzo anno di scuola superiore. Al tempo non sapeva ancora quale università scegliere e se vi avrebbe avuto accesso poiché era senza documenti in regola. Ma dopo aver conosciuto la comunità e il corpo docente della Rutgers University-Newark, ha compreso la cura e la dedizione della dirigenza e ha capito di aver finalmente trovato il suo posto. Oggi Fakunmoju frequenta il secondo anno alla Rutgers University-Newark con una borsa di studio e lavora come tirocinante nell’ufficio del vicerettore. L’università lo ha anche aiutato nel percorso per ottenere la cittadinanza americana. L’esperienza con (G)eneration Code ha segnato un punto di svolta nel suo percorso educativo e personale, e ora è tornato nel programma come istruttore junior.
“Voglio cambiare il mondo, e sento che l’informatica mi aiuterà a farlo” afferma Fakunmoju.
Sono molte le persone che hanno partecipato a (G)eneration Code e che stanno facendo la differenza nella comunità di Newark usando Swift e Xcode su Mac per creare app che affrontano i problemi locali. Per esempio, c’è un’app che aiuta le persone ad accedere ai servizi sanitari, mentre un’altra aiuta chi è in difficoltà economiche a entrare in contatto con le banche alimentari più vicine.
La partnership tra Rutgers University-Newark, (G)eneration Code e Apple dimostra l’impatto che i programmi inclusivi di insegnamento del coding hanno su ogni studente, e l’importanza del sostegno istituzionale.
“Chi dirige un istituto deve lavorare per adottare nuovi sistemi che rendano più facile per chi studia esprimere il proprio potenziale” afferma Sherri Butterfield.
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guida al cambiamento per le nuove generazioni locali.
Fare da guida al cambiamento per le nuove generazioni locali.
Ex docente di scuola media e oggi imprenditrice, Seretha Tinsley ha dedicato tutta la vita a sostenere la comunità attraverso l’attività di mentoring. Dal 2009 ricopre vari ruoli di leadership all’interno della National Coalition of 100 Black Women, Inc., trovando ispirazione e motivazione nel guidare giovani donne e ragazze nere, e promuovendo la nascita di una nuova generazione di leader all’interno dell’organizzazione.
Serenity Bryce, giovane leader che ha iniziato come tirocinante nel 2020, oggi lavora a fianco di Tinsley per guidare il programma formativo di maggior impatto dell’organizzazione, Keeping It 100 with Code. Pur appartenendo a generazioni diverse, entrambe sono esempi brillanti di mentori, e hanno saputo unire le loro esperienze individuali per una missione comune: avvicinare le ragazze al mondo del coding.
“Il coding è presente in tutto ciò che facciamo. Abbiamo capito quanto fosse importante esserne consapevoli e, allo stesso tempo, assicurarci che anche le giovani ne fossero consapevoli, che avessero accesso alle opportunità e che acquisissero conoscenze” afferma Tinsley.
Con 62 sedi in 27 stati degli USA, la National Coalition of 100 Black Women, Inc. sostiene i diritti delle donne e delle ragazze nere in tutto il mondo e si impegna a essere un motore di cambiamento per promuovere l’equità di genere in ambito sanitario, economico ed educativo. Le giovani donne nere sono ancora poco rappresentate nel settore tecnologico, pertanto Tinsley e Bryce hanno intuito l’importanza di creare un programma che, partendo dalle competenze tecnologiche già in loro possesso, insegnasse loro un linguaggio del tutto nuovo, preparando le partecipanti a future carriere nel mondo della tecnologia.
Le studentesse che prendono parte a Keeping It 100 with Code non hanno esperienze pregresse nel coding, e molte provengono da comunità con accesso limitato a risorse e opportunità. In cinque mesi, passano dai livelli iniziali a quelli avanzati del programma di coding basato sul corso “Programmare è per tutti” di Apple. Ben l’80% delle studentesse termina il corso e condivide i propri progetti di coding, mentre chi ha più esperienza presenta progetti di app sviluppati con Xcode. Apple sostiene il programma fornendo dispositivi, contenuti di programmazione e mentori da vari team dell’azienda.
“Il programma non insegna solo a scrivere codice, crea anche uno spazio in cui le giovani possono collaborare efficacemente con le coetanee” afferma Tinsley.
Tinsley ricorda una studentessa più riservata rispetto alle compagne che, durante la cerimonia di fine corso, rivelò di avere un disturbo dell’apprendimento che le impediva di partecipare attivamente. Grazie al programma, quella studentessa ha trovato il coraggio di far sentire la propria voce e condividere il suo traguardo più sorprendente: imparare a programmare.
“La gioia più grande nel lavorare con queste giovani donne è vederle acquisire fiducia e prepararsi a spiccare il volo con sicurezza. Credo sia la parte migliore del mio lavoro” afferma Bryce. Imparano a risolvere problemi, individuare gli errori nel loro codice e collaborare per trovare soluzioni. Queste competenze essenziali vengono trasmesse alle partecipanti per prepararle al successo e accompagnarle nella vita.
Usando il coding come base, Tinsley e Bryce lavorano fianco a fianco per migliorare le prospettive di carriera delle generazioni future di donne e ragazze nere nel settore tecnologico. La loro stessa storia incarna il risultato auspicato dal programma. Il mentoring, come nel caso di due donne che collaborano all’interno di un’organizzazione, può scatenare un effetto a catena, incidendo sui programmi ideati e sul loro impatto reale nelle comunità che ne beneficiano.
“Lavorare con Seretha è una vera gioia e un onore” afferma Bryce. “Come giovani donne di questa generazione, proprio come molte delle donne e ragazze nel nostro programma, cerchiamo mentori che possano indicarci la strada e trasmetterci la fiducia necessaria per spiccare il volo.”
Tinsley aggiunge: “Sono fermamente convinta che se alle persone chiedi il meglio, ti daranno il meglio”.
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Formare insegnanti.
Fornire prospettive.
Il Women’s Empowerment Center, un’estensione del carcere della contea, è stato aperto nel febbraio 2023 nel cuore di Houston, in Texas, per aiutare le detenute a cambiare vita. I fondatori e lo staff del programma si adoperano affinché le donne possano trovare un lavoro che le appaghi lasciandosi la detenzione alle spalle. Il centro offre un supporto completo, con programmi educativi progettati dallo Houston Community College, workshop per acquisire nuove competenze, e opportunità di mentorship, crescita personale e sviluppo emotivo.
Tra i corsi offerti c’è Apple Technology Fundamentals, un corso di sei settimane tenuto da Jorge Gabitto, Mr. G per le studentesse. Gabitto è un insegnante appassionato, animato da un profondo desiderio di sostenere la comunità e di migliorare la vita di chi viene spesso dimenticato.
“Vorrei che tutti riconoscessero l’umanità delle persone detenute. Hanno bisogno di acquisire competenze per progredire e trovare un lavoro” afferma.
Gabitto crede nel potere trasformativo dell’istruzione, e la considera uno strumento vitale per la riabilitazione e l’auto‑realizzazione. Durante il suo corso Apple Technology Fundamentals, le residenti dell’Empowerment Center trascorrono del tempo in un laboratorio Apple dotato di iMac, MacBook Pro e iPad. Imparano a usare Numbers per creare fogli di calcolo, gestire i budget e realizzare tabelle pivot per analisi commerciali. Ma anche Pages con cui scrivono lettere professionali o personali e creano curriculum, esercitando così la scrittura, una delle competenze principali del corso. Molte di loro sono interessate a creare musica, quindi Gabitto ha progettato lezioni usando GarageBand per offrire modi creativi e terapeutici per esprimersi. Le studentesse ricevono anche un’introduzione al mondo del coding con Swift Playgrounds: un programma che le avvicina alla programmazione e alle opportunità di lavoro in ambito STEAM.
Christina, una residente del centro, racconta di aver lottato con le dipendenze per la maggior parte della sua vita, entrando e uscendo dal sistema carcerario dall’età di 15 anni. Trova che il Women’s Empowerment Center sia diverso dal carcere della contea: è un luogo in cui ha potuto ricostruire la propria vita e apprendere abilità essenziali.
“Ho degli obiettivi che voglio raggiungere, e so che grazie a questo programma posso riuscirci. Il corso Apple Technology Fundamentals mi ha dato una seconda possibilità ampliando le mie prospettive di lavoro” afferma Christina.
Christina ha apprezzato molto anche il corso di scrittura: “Ho scritto una lettera a mio padre, che è appena scomparso, e una lettera di ringraziamento a mia figlia di undici anni perché ha dovuto crescere in fretta visto che io sono qui.” Ha acquisito autostima e fiducia nelle proprie competenze. “Ne ho passate tante. Ma so di avere la possibilità di realizzarmi, ho visto il potenziale dentro di me. Sono arrivata fin qui.” Christina vuole conseguire il suo diploma equivalente alla scuola superiore (GED), continuare gli studi al termine della detenzione, e sogna di diventare elettricista.
Questa iniziativa dimostra come le opportunità possano trasformare vite e mettere in luce la resilienza dell’animo umano.
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Coltivare i giovani talenti di Detroit.
Telayne Keith, nata in Ohio, afferma: “Credo tantissimo in ogni studente dei miei corsi e in ciò che può fare. Forse loro non vedono il talento che hanno, ma io sì.” Keith trasmette l’amore per l’istruzione e per la sua comunità ovunque vada. Fa parte delle numerose persone di talento a Detroit che stanno tracciando nuovi percorsi nel mondo tech. Inizialmente ha lavorato come trainer nei Boys & Girls Clubs of Southeastern Michigan (BGCSM) dove insegnava i principi della progettazione incentrata sulle persone e della prototipazione di app. Oggi è lead design mentor presso l’Apple Developer Academy.
Dal luglio 2021, Apple ha avviato una partnership con BGCSM e Grow Detroit’s Young Talent (GDYT) per supportare il programma “Code to Career”. Il corso riunisce ragazzi e ragazze dai 16 ai 18 anni per sviluppare soluzioni ai problemi della comunità, in settori come la moda sostenibile e la mobilità, e acquisire competenze per prepararsi all’università e alle future carriere.
Come trainer, Keith integra nel proprio metodo l’approccio Challenge Based Learning (CBL) di Apple, fondato sull’uso della tecnologia per risolvere problemi del mondo reale, e aiuta le classi a identificare le esigenze della comunità e a sviluppare soluzioni creative. Come ci spiega: “Non possiamo migliorare quello che abbiamo senza ampliare quello che sappiamo. La curiosità è fondamentale.” Le sue classi riescono a sprigionare il loro potenziale creativo e a dimostrare come ogni individuo può fare la differenza. Keith riflette sulla sua educazione e come sua madre usasse metodi simili all’approccio CBL, incoraggiandola a trovare risposte attraverso la ricerca e le visite ai musei.
“Istruzione non significa necessariamente quattro mura e un libro. Piuttosto, è ciò che impari dalle persone che ti circondano, che sono diverse da te e non la pensano allo stesso modo.”
Sebbene non avessero alcuna esperienza di programmazione, gli studenti e le studentesse hanno saputo presentare con sicurezza i prototipi delle app ai giudici e ai legislatori del Michigan al termine del programma. C’è anche chi ha proseguito partecipando all’Apple Developer Academy Foundation Program, un corso di un mese che offre un’introduzione alla programmazione e alla progettazione di app, o iscrivendosi al programma annuale dell’Academy.
Secondo Keith “c’è sempre un modo per realizzarsi nella vita. Ed è l’istruzione a renderlo possibile.” Keith e il team di Apple Professional Learning Specialist nel BGCSM stanno favorendo un ciclo di sviluppo costruttivo nelle comunità di Detroit. Chi ha studiato alla Apple Developer Academy torna nei propri atenei per condividere il percorso intrapreso e ispirare le nuove generazioni. Per Keith, “l’istruzione è potere” e può dare a ogni persona nella comunità la possibilità di rendere Detroit ancora migliore.
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Tradizione e tecnologia lavorano insieme.
Ya’an, nella provincia del Sichuan, è il luogo in cui si trovano le prime piantagioni di tè mai menzionate in un documento scritto cinese. I quattro fiumi della città e i monti circostanti formano un ambiente ideale per questa coltivazione. La speranza è che, da qui a breve, questa regione diventi famosa nel mondo anche per i propri talenti, oltre che per il tè.
Nel 2015, Apple ha iniziato a sostenere la China Foundation for Rural Development (CFRD) per aiutare le famiglie contadine a organizzarsi in cooperative e a imparare a vendere i loro prodotti in modo più efficiente. Nelle cooperative ci sono responsabili che si occupano di formare la comunità agricola e promuovere la crescita imprenditoriale in tutto l’ecosistema del commercio elettronico in Cina. E ogni anno migliaia di responsabili seguono i corsi sulle competenze digitali offerti dalla Mengdingshan Academy, fondata nel 2020 dalla CFRD con il contributo di Apple.
Ying Wang, direttrice di una cooperativa, ha imparato a usare la tecnologia e i dispositivi come iPad per coltivare in modo più intelligente. Ricorda che prima si faceva tutto con carta e penna, e che con iPad è diventato più facile acquisire le informazioni e le competenze necessarie per migliorare la produzione di tè. Gran parte dei contadini e delle contadine che frequentano la Mengdingshan Academy non aveva mai visto né usato un tablet prima. La spinta a imparare arriva da leader come Wang, convinta che la tecnologia sia un vantaggio per l’intera comunità. Oltre 3300 leader di cooperative rurali come Wang hanno ricevuto una formazione sulle competenze digitali presso l’Academy.
Allo stesso tempo, con il supporto di Apple, il CFRD ha lavorato a fianco dei partner per sviluppare un programma di studi sull’ambiente e l’ecologia per la rivitalizzazione delle aree rurali. Il programma è progettato per promuovere la consapevolezza dello sviluppo sostenibile e migliorare le capacità dei leader delle cooperative rurali.
“Le persone che gestiscono le cooperative sono come dei semi nei nostri villaggi: mettono le radici e poi germogliano” dice Wang, riprendendo le parole dell’insegnante con cui ha studiato. L’Academy propone numerosi corsi su argomenti come la resa dei prodotti stagionali, le fasi della filiera, il marketing e l’ottimizzazione delle vendite. La comunità agricola e imprenditoriale può sfruttare le nuove competenze digitali per migliorare ulteriormente la qualità del tè da esportare e dare nuova linfa all’economia locale. “Siamo nell’era della tecnologia e dell’informazione, quella dell’agricoltura tradizionale è ormai finita” prosegue Wang. “Formare i nostri talenti è fondamentale per riuscire a trasformarci.”
Prima che ci fosse la Mengdingshan Academy, nel villaggio di Wang era normale vedere giovani che si trasferivano in città in cerca di un futuro migliore. Ora, invece, scelgono di restare perché il settore è in crescita, e perché hanno accesso a tecnologie innovative e a una formazione più concreta. Wang è felice di questo cambiamento, ed è fiduciosa che altre persone verranno a vivere qui per contribuire insieme alla prosperità della regione.
Attualmente, la CFRD sta estendendo il successo dell’Academy alle aree rurali di altre province. Apple ha anche assegnato borse di studio a 20 leader di cooperative rurali di grande talento, con l’obiettivo di supportarli nello sviluppo delle loro attività e di stimolare una nuova generazione a imparare in autonomia, contribuendo così al progresso delle aree rurali.
“L’istruzione influenza ogni singolo passo del nostro percorso di vita” afferma Wang.
Come direttrice, Wang studia e cerca nuovi modi per gestire al meglio la sua cooperativa e fare in modo che tutti lavorino insieme verso lo stesso obiettivo. Il risultato è molto positivo: i proventi dei membri delle cooperative sono aumentati e le competenze digitali permettono di migliorare continuamente la qualità dei loro prodotti. Grazie al talento di queste persone, la reputazione del tè di Ya’an è in costante crescita. Secondo Wang: “Alla nascita siamo tutti uguali, e nessuno sa niente. Solo l’istruzione ci permette di costruire ciò che saremo. Solo così creiamo le basi per arrivare ovunque, godendoci il viaggio.”
Facciamo crescere l’uguaglianza attraverso l’istruzione.
Collaboriamo e sosteniamo le comunità nere, ispaniche/latinoamericane e indigene perché contino sempre di più.
Soluzioni locali. Impatto globale.
Per l’organizzazione no profit Enactus, opportunità e cambiamento globale nascono sempre dalla comunità. In collaborazione con leader aziendali internazionali, Enactus crea soluzioni imprenditoriali per i problemi locali, promuovendo un cambiamento sostenibile con un impatto economico a lungo termine.
Il programma Enactus Community Change Makers, in collaborazione con Apple, raggiunge tali obiettivi ampliando l’accesso equo all’informatica a livello universitario e aiutando chi studia a costruirsi una carriera nel settore delle app per iOS, in rapida crescita in Messico.
Il programma coinvolge nove università, tra cui la Tec de Monterrey (Tec), con un totale di 12 laboratori di sviluppo iOS. Ogni laboratorio è dotato di Mac e iPad donati da Apple, e di programmi ispirati al Challenge Based Learning di Apple e alle risorse di “Programmare è per tutti”. Dal 2017, responsabili di laboratorio e docenti hanno insegnato a studenti e studentesse la programmazione con Swift per sfruttare la tecnologia in modi intelligenti, e nel 2021 hanno introdotto corsi base di informatica rivolti alle nuove generazioni della comunità allargata.
Per Elvia Rosas, docente alla Tec e Apple Distinguished Educator, questo significa trasmettere ispirazione con domande come “e se?” che invitano ciascuno a immaginare il mondo che desidera.
“La tecnologia ha il potere di creare soluzioni che risolvono alcuni dei problemi della nostra comunità” afferma Rosas.
Rosas fa parte del gruppo di docenti che prendono parte al programma Community Change Makers di Enactus. Ha iniziato a insegnare informatica alla Tec dopo aver lavorato nel settore tecnologico per 14 anni, ma fin da quando creò il suo primo software, poco più che ragazzina in un paesino vicino a Monterrey, Rosas ha creduto nel coding come mezzo per rafforzare la comunità e promuovere cambiamenti concreti. Incoraggia le sue studentesse e i suoi studenti a “capire davvero che possiamo fare la differenza nel mondo”.
Molte persone che seguono il suo corso non hanno mai programmato prima; nelle prime cinque settimane, iniziano a sviluppare con Swift, creando algoritmi di machine learning grazie al framework CreateML di Apple e sviluppando app di calcolo spaziale per Apple Vision Pro. Al termine del corso di dieci settimane, un gruppo ha collaborato con la Tec’s School of Medicine and Health Sciences per sviluppare app personalizzate, tra cui un’app che usa la visione artificiale per aiutare a identificare dove cucire i punti intorno a una ferita e un’altra che usa i modelli CoreML per analizzare le radiografie dei polmoni.
Nel programma Community Change Makers, centinaia di studenti e studentesse partecipano a hackathon sostenuti da Apple, con sfide lanciate dalle principali aziende messicane che affrontano questioni come l’equità di genere, la salute e il benessere, l’istruzione e la sostenibilità. Sviluppano soluzioni basate su app usando Swift e Xcode e presentano il loro lavoro alle aziende che cercano persone che sviluppano iOS.
Gaby Sanchez, del team che ha vinto il primo hackathon nazionale di Enactus riservato alle donne, ha messo a frutto la sua esperienza per crearsi una carriera nel campo dell’ingegneria del software. “Da quando ho vinto, non ho mai smesso. Ho partecipato a cinque hackathon. È bellissimo vedere così tante persone, soprattutto donne, che condividono la tua passione.” Sanchez, studentessa del Centro de Enseñanza Técnica y Superior University of Tijuana, continua a rimanere in contatto con i partecipanti dell’hackathon per collaborare e scambiarsi idee.
La partecipazione del Messico ai programmi globali di Enactus continua ad aumentare. Nel 2009, quando il direttore esecutivo Jesus Esparza è entrato a far parte di Enactus, il Messico era il Paese con il numero inferiore di membri. Oggi contribuisce a quasi il 50% dei progetti attivi ed è fiero di aver sostenuto le università con 15 vincitori nella Apple Swift Student Challenge 2024. Esparza promuove con entusiasmo la piattaforma globale del programma tanto quanto il suo impatto locale: “Stiamo costruendo una comunità globale. Non solo con le idee, ma con le azioni.”
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Un mix di codice, cultura e creatività.
Santa Fe, nel Nuovo Messico, è rinomata per l’architettura storica, la scena artistica dinamica e l’unicità del patrimonio culturale indigeno, spagnolo e messicano. È anche sede di aziende tecnologiche in forte crescita. Tuttavia, numerosi ragazzi e ragazze del posto provenienti da comunità indigene e ispaniche/latinoamericane non godono di pari accesso alle opportunità.
Il Santa Fe Community College ha deciso di colmare questo divario lanciando la Santa Fe Creative Coding Initiative, un programma di creatività digitale e programmazione aperto a chi studia o insegna in città. Grazie al sostegno della Community Education Initiative di Apple, questa partnership offre un programma di coding unificato alle scuole pubbliche di Santa Fe, alla Santa Fe Indian School, al Boys & Girls Club Santa Fe/Del Norte e alla STEM Santa Fe. Studenti e docenti imparano in classe, partecipando a conferenze, in nuovi laboratori tecnologici, e in giro per il campus.
Grazie alla partnership con Apple, la Santa Fe Indian School (SFIS) ha potuto dotare i suoi laboratori di informatica di iPad e MacBook, e dare nuovo impulso al dipartimento guidato dalla docente Kate Sallah. La scuola, fondata originariamente dal governo federale come strumento per assimilare i bambini indigeni, accoglie giovani provenienti da tribù di tutto il Sud-Ovest promuovendo un’istruzione che valorizza e tutela la loro identità culturale. Oltre all’insegnamento delle lingue indigene e di pratiche per la salvaguardia del territorio, il corso di informatica, in collaborazione con la Santa Fe Creative Coding Initiative, integra la creatività digitale e il coding nei suoi programmi di studio. Gli studenti e le studentesse sviluppano progetti che valorizzano la loro identità tribale e acquisiscono competenze utili da trasmettere alla comunità di appartenenza.
Sallah li incoraggia a creare progetti di coding legati ai loro interessi. Inoltre, imparano ad abbinare i loro dispositivi Apple a piattaforme elettroniche programmabili come Arduino e altri hardware. Spesso, traggono ispirazione dalla vivace cultura artistica di Santa Fe: per esempio, un gruppo di ragazzi e ragazze delle scuole medie sta costruendo una chitarra laser sul modello di un’installazione della Meow Wolf, una location per esperienze artistiche immersive a Santa Fe. Mentre alla STEM Santa Fe, studenti e studentesse fanno da mentori a un altro gruppo impegnato nello sviluppo di un’app in Swift su iPad. Altri progetti ancora si ispirano all’arte delle comunità indigene e latinoamericane.
“I ragazzi e le ragazze possono davvero sfruttare il loro background e le loro conoscenze culturali. Possono esprimersi liberamente”, dice Sallah.
La Santa Fe Creative Coding Initiative ha generato un effetto a catena, perché chi partecipa ha iniziato a creare contatti fra le scuole e all’interno della comunità. Ruby, la figlia di Sallah, è una studentessa del terzo anno alla Santa Fe High School e guida i ragazzi e le ragazze della scuola media attraverso i progetti del programma “Creatività per tutti” nell’ambito del workshop STEM Pathways for Girls di STEM Santa Fe. La sua capacità di guidare i coetanei dimostra come il programma stia incoraggiando e ispirando le nuove generazioni della comunità di Santa Fe. Ruby fa anche da mentore ai compagni e alle compagne delle scuole medie e superiori che seguono i corsi di informatica di Sallah.
“Questo programma può aprire davvero tante porte” afferma la giovane. “E sarà fondamentale per il nostro futuro.”
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Il codice entra in nuove aule.
Robbie Melton è vicepresidente associata per le National SMART Global Technology Innovation Strategies e vicepresidente ad interim per gli affari accademici della Tennessee State University. Dal lancio del programma HBCU C2, nel 2019, lo ha guidato in territori inesplorati.
Nel 2022, il programma HBCU C2 ha varcato i confini degli Stati Uniti ed è arrivato in Africa, raggiungendo studenti e studentesse dei corsi biennali e quadriennali in scuole superiori e università a Monrovia e in Sudafrica. Il programma ha avuto un tale successo che anche il Ghana ha chiesto di poterlo adottare.
In collaborazione con la HBCU African Education Coalition (HAEC), il programma offre il suo corso di programmazione Apple accreditato dalla TSU e la formazione per la certificazione Apple Teacher attraverso il nuovo SMART Center situato presso la St. Martin de Porres School in Ghana.
“Viviamo in un mondo globale, che richiede talenti globali. Il programma HBCU C2 è di grande beneficio per il Ghana perché contribuisce a ridurre il divario di competenze digitali, promuove l’innovazione e l’imprenditorialità all’interno del fiorente ecosistema tech, e favorisce uno sviluppo inclusivo attraverso l’empowerment delle diverse comunità” afferma Melton.
Il corso è stato reso possibile da HBCU C2, un’iniziativa promossa dalla Tennessee State University in collaborazione con Apple per permettere alle università storicamente afroamericane (HBCU, Historically Black Colleges and Universities) di portare il coding e la creatività nei propri campus e nelle comunità circostanti. HBCU C2 promuove l’innovazione e l’equità nell’istruzione, e vuole affrontare le sfide e i problemi delle comunità attraverso la creazione di app e l’uso del linguaggio di programmazione Swift di Apple.
Apple ha contribuito al lancio del programma ed è coinvolta a vari livelli: oltre a finanziare le borse di studio e a fornire la tecnologia necessaria per ampliare l’iniziativa, collabora al programma e ai contenuti del corso. Inoltre, ha aiutato il corpo docente a formarsi con il programma Apple Teacher.
Oltre ai programmi a Monrovia, in Ghana e in Sudafrica, l’iniziativa si è estesa a 46 HBCU, tutte impegnate a diventare centri di innovazione nelle loro comunità. Gli istituti devono creare un team di innovazione responsabile della gestione a livello locale, offrire almeno due corsi per anno accademico con strategie C2, e organizzare lezioni di coding e creatività in ambito extra universitario per gruppi di ogni tipo ed età, compresi studenti e studentesse di scuole primarie e secondarie, doposcuola e associazioni sul territorio.
Questo impegno condiviso è stato fondamentale per diversificare la forza lavoro tecnologica e creativa, e per colmare il divario digitale nei gruppi minoritari sottorappresentati.
“La maggiore presenza in Africa segna un passo avanti verso il nostro impegno per l’istruzione globale e la promozione di partnership internazionali” conferma Robbie Melton.
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o latinoamericana.
Aprire nuove porte a studenti di origine ispanica o latinoamericana.
Da bambina, Amanda Quintero non pensava neanche lontanamente al college. Figlia di immigrati senza istruzione superiore, da lei ci si aspettava che iniziasse a lavorare appena finito il liceo. Ma durante il secondo semestre dell’ultimo anno, un supplente della sua scuola la incoraggiò per la prima volta a iscriversi all’università. Fu un incontro fortuito che cambiò completamente la vita di Amanda: in quel momento cominciò a prendere consapevolezza delle sue capacità, e a capire che poteva trovare il suo spazio.
Oggi Amanda Quintero ha una missione precisa: garantire a ogni studente di prima generazione che si iscrive all’università le stesse opportunità che ha avuto lei. Esperta di contenuti per gli istituti ispanici negli Stati Uniti (HSI, Hispanic-Serving Institution) e apprezzata per i suoi metodi innovativi che favoriscono il successo accademico, attualmente è consulente senior per l’eccellenza inclusiva e responsabile dell’innovazione in materia di equità per il Global HSI Equity Innovation Hub della California State University, Northridge (CSUN).
Il CSUN hub, lanciato in collaborazione con la Racial Equity and Justice Initiative di Apple (REJI), ha un impatto significativo sugli universitari e le universitarie di prima generazione in tutto il Paese, perché crea un ponte fra talenti e opportunità. Grazie alla leadership visionaria di Quintero, questa iniziativa permette agli HSI di tutto il Paese di favorire il successo accademico e offrire a chi studia le competenze necessarie per avviare una carriera nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, artistiche e matematiche (STEAM), a cominciare dal Miami Dade College (MDC) come primo hub regionale. Il Miami Dade College lavorerà per promuovere risultati equi nei percorsi didattici STEAM, nella formazione professionale e nelle opportunità di accesso alle carriere STEAM, condividendo pratiche comprovate e valorizzando una Community of Practice di HSI. Anche il Santa Fe Community College e la Rutgers University-Newark collaborano al programma, attraverso attività incluse in un portfolio nazionale di percorsi innovativi rivolti a gruppi marginalizzati.
L’obiettivo è dare un contributo concreto a chi studia, principalmente persone di prima generazione, fornendo loro esperienze didattiche e competenze necessarie a raggiungere livelli di alta professionalità negli ambiti STEAM. Per farlo, il Global HSI Equity Innovation Hub mette in contatto gli HSI stessi con risorse, figure di riconosciuta esperienza e altri istituti, condividendo soluzioni che possano accelerare l’equità educativa e contribuire alla creazione di una forza lavoro più eterogenea e inclusiva.
“La pluralità dei talenti fa progredire l’intera società” sostiene Quintero. “È un circolo virtuoso, dove chi ottiene la laurea investe il proprio talento nella comunità di origine per abbattere le ineguaglianze intergenerazionali.”
“La prima volta che i miei genitori hanno messo piede in un campus universitario è stato quando mi sono laureata” racconta Quintero, “e non voglio che sia questa la normalità.”
Il Global HSI Equity Innovation Hub cambia lo status quo, trasferendo la responsabilità del successo accademico sugli HSI, che dovranno agire per primi per aiutare questi giovani. La responsabilità di verificare l’equità delle loro strutture, politiche e pratiche, spetta agli istituti stessi. A studenti, docenti e personale vengono garantiti gli strumenti per trasformare le istituzioni: una prerogativa fondamentale per un approccio alla didattica incentrato sull’equità, secondo Quintero. Il programma mira anche a coinvolgere le famiglie degli universitari e delle universitarie di prima generazione, spesso estranee alla vita scolastica.
“La prima volta che i miei genitori hanno messo piede in un campus universitario è stato quando mi sono laureata” racconta, “e non voglio che sia questa la normalità.”
Coinvolgendo nel percorso l’intera famiglia, la possibilità di accedere all’università e di conseguire una laurea non sarà più solo affidata al caso.
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Studiare cultura e storia dei popoli indigeni del Canada.
Fino a poco tempo fa, la storia delle Prime Nazioni era virtualmente assente dai programmi di studio in Canada. La portata dell’Indian Act del 1876, che mirava ad assimilare l’ampia e diversificata popolazione delle Prime Nazioni in una società non indigena, e dei suoi successivi emendamenti è stata spesso ignorata, così come l’impatto delle scuole residenziali, che hanno impedito a 150.000 bambini e bambine di esprimere la propria cultura per generazioni. L’ultima scuola residenziale del Canada ha chiuso nel 1997, dando ulteriore impulso al movimento che chiede di insegnare di più sulla cultura e la storia delle Prime Nazioni.
Nel 2015, l’Assembly of First Nations (AFN) ha riunito leader dell’istruzione indigena da tutte le province canadesi, e ha presentato una collezione di manufatti, mappe delle scuole residenziali e altri materiali per insegnare la storia del Canada dal punto di vista delle Prime Nazioni. La richiesta per poter avere la collezione è stata fenomenale.
Il successo dell’iniziativa ha spinto Apple a creare una collaborazione con l’AFN per migliorare l’accesso all’istruzione nelle comunità indigene e non. “Insegnanti e studenti faticano a trovare risorse affidabili sulla cultura e sulla storia” dice Renee St. Germain. Direttrice del Settore Lingue e Apprendimento dell’AFN e membro della Prima Nazione di Rama, lavora al progetto avviato insieme a Apple per creare risorse digitali sulla storia indigena.
Il risultato è It’s Our Time: The AFN Educational Toolkit, una serie di moduli didattici offerti in download gratuito sui diritti, la cultura e la storia delle Prime Nazioni; include una raccolta in continua crescita di libri interattivi disponibili su Apple Books che aiutano insegnanti indigeni e non a portare in aula nuovi punti di vista, e a promuovere la cooperazione, la comprensione e l’azione.
“L’istruzione è fondamentale per risolvere problemi su ampia scala, eliminare le discriminazioni e sradicare il razzismo sistemico. Tutti andiamo a scuola e il sistema va cambiato perché possa sostenere in modo adeguato la società e le culture di oggi” afferma St. Germain.
Apple ha aiutato l’AFN a realizzare 15 libri Apple Books in inglese e francese. Oggi, la rete di Apple Distinguished Educator e il team della Community Education Initiative di Apple, insieme a esperti ed esperte di pedagogia, ai leader dell’istruzione indigena e alle organizzazioni di supporto, continuano a lavorare per promuovere l’insegnamento della storia delle Prime Nazioni. Secondo St. Germain non c’è mai un momento sbagliato per iniziare a parlarne, a prescindere dall’età.
Il personale docente può finalmente integrare in modo efficace le Prime Nazioni nei programmi di studio e stimolare il dialogo su questo capitolo così delicato della storia. “L’equità è alla base di ogni iniziativa dell’AFN e il kit educativo è realizzato dal punto di vista dei popoli indigeni” spiega St. Germain. È importante che la loro identità venga rappresentata correttamente, anche perché ci sono studenti delle Prime Nazioni in quasi tutte le classi. Il sistema sta cambiando in tutto il Canada e il kit contribuisce a rendere l’istruzione più equa per le comunità indigene e per le generazioni future.
St. Germain continua a lavorare con i consigli scolastici per diffondere sempre di più questi materiali. Poiché le Prime Nazioni sono varie e diverse, Apple e l’AFN continuano a collaborare con rappresentanti dell’istruzione indigena per creare versioni regionali del kit che rispecchino al meglio le rispettive tradizioni, lingue e culture.
Secondo St. Germain c’è ancora molto da fare per le popolazioni indigene: per esempio garantire a tutti una casa e parità di diritti, ma anche tutela culturale a studenti e insegnanti. L’istruzione fa parte del processo. E conclude: “Se l’istruzione non è equa, che cosa potrà mai esserlo?”
Il nostro impegno per l’istruzione non finisce qui.
Ci battiamo per un mondo in cui tutte le ragazze possano studiare e scegliersi liberamente il proprio futuro.
Collaboriamo con il Malala Fund dal 2018, quando Apple è diventata il primo partner Laureate dell’organizzazione, aiutandola ad ampliare il proprio impegno per l’istruzione femminile. Attraverso il nostro supporto alle attività di finanziamento e advocacy di Malala Fund, contribuiamo a creare un mondo in cui ogni ragazza possa accedere allo studio e completare 12 anni di istruzione.
Scuole
La tecnologia Apple aiuta i docenti a stimolare la creatività degli studenti con prodotti, assistenza e programmi che trasformano l’apprendimento.
Per chi è all’università
Potenti e compatibili con tutto quel che serve per l’università e oltre: i dispositivi Apple lavorano in sintonia, e tu ti concentri su ciò che conta.
Università
Apple porta innovazione in ogni ambito universitario: dalla ricerca allo sport, fino alle attività quotidiane di studenti e docenti.
Scopri tutto quello che facciamo per l’istruzione.
Sono i nostri valori a guidarci.
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Innovazioni nella filiera
Garantire sicurezza, rispetto e supporto sul posto di lavoro è una delle nostre priorità.
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Accessibilità
Le nostre funzioni integrate per l’accessibilità si adattano alle tue esigenze.
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Privacy
Progettiamo ogni prodotto e servizio per mantenere i tuoi dati al sicuro.
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Ambiente
Il nostro impegno è azzerare entro il 2030 le emissioni nette lungo la nostra intera carbon footprint.